La Radio

La Modulazione di Frequenza (FM)

La Base Station invia quindi un segnale attraverso una perturbazione di onde elettromagnetiche.Questa perturbazione, è quella che noi chiamiamo erroneamente "canale" radio.  Naturalmente vi chiederete: quanti modi esistono di perturbare un'onda? La risposta è... tanti! Perturbare un'onda significa generarla e modificarne i parametri (ampiezza o fase). Per rispondere però a questa domanda, possiamo considerare il cosiddetto spettro delle frequenze delle onde:

Come possiamo facilmente vedere dalla figura che le frequenze delle onde radio possibile copre un intervallo dell'ordine dei MHz. Ciò vuol dire che il TX può scegliere una delle frequenze per inviare il segnale audio che preferisce. In genere, ad ogni stazione radiofonica corrisponde una determinato intervallo di frequenze (canale), in quanto tale "banda" è soggetta ad una licenza che viene acquistata per un certo valore, con un determinato contratto. 

Questo vuol dire che il segnale audio (della trasmissione radiofonica) può essere irradiato attraverso un segnale alla frequenza prestabilita e che di conseguenza tale frequenza è "riservata" solo a quella trasmissione. Vi ricordate della bottiglia contenente il messaggio? Bene, quello che accade in una trasmissione radio è una cosa molto simile: così come la bottiglia ospita il messaggio, così un segnale detto segnale portante, generato con una determinata frequenza (oscillazioni al secondo) "ospita" il segnale audio.

Il segnale irradiato e quindi anche quello ricevuto, può essere visto quindi come un unico segnale costituito da quello audio (modulato) e quello di modulazione (modulante, carrier o portante).  Il processo di "irradiazione sul canale" su una determinata frequenza è conosciuto con il nome di Modulazione di Frequenza
L'operazione inversa alla Modulazione viene definita Demodulazione. Sui nostri apparecchi radiofonici (anche digitali) la sigla "FM", che si trova solitamente nelle vicinanze del display indicatore, sta esattamente per "Frequency Modulation".  


Inoltre un'antenna di trasmissione ha un cosiddetto raggio di copertura geografico, ben definito. In altri termini ogni stazione è capace di servire tutti e i soli apparecchi radiofonici che sono all'interno del raggio di copertura. I raggi di copertura variano a seconda dell'antenna TX (in genere dalle sue dimensioni, oltre che da una serie di parametri come il materiale di cui è composta, il suo diametro etc...). Comunemente, vengono utilizzati  poi dei ripetitori e degli amplificatori per potenziare il segnale a lunghe distanze.