La Radio

Un sistema broadcast innovativo

La radio è un dispositivo incredibilmente complesso sia dal punto di vista strutturale sia per la sua logica di funzionamento. La radio a cui ci riferiamo oggi, non è naturalmente la radio che è fu progettata da Guglielmo Marconi a Londra, ma è una tipologia di strumento molto più avanzato e moderno.

Essa ha subito nel corso della sua storia, un numero consistente di modifiche anche in base ai progressi scientifici che si sono registrati negli ultimi 30 anni. Infatti, con l'avvento del digitale, è stata soggetta alla diffusione della DAB, Digital Audio Broadcasting, e nella sua forma digitale presenta componenti differenti anche se, il principio di funzionamento rimane approssimativamente lo stesso. 

Così come altre apparecchiature, la radio, nella sua forma primordiale realizza il tipico terminale di ricezione di un sistema di telecomunicazione. Un tipico sistema di telecomunicazione è costituito da tre elementi fondamentali: 

1) Trasmettitore (TX): dispositivo che invia il segnale. In questo caso rappresentato dalla Base Station, ovvero la singola stazione radiofonica, che invia il segnale radiofonico. All'interno di una sala insonorizzata viene infatti registrato il segnale audio proveniente dai mircofoni degli speakers, segnale che per mezzo della BS tramite antenne radio, viene propagato alle più stazioni radio riceventi.

2) Canale di Comunicazione (CH): ovvero il mezzo attraverso il quale si propaga il segnale, oggetto della comunicazione. In questo caso è l'aria, mediante "perturbazione" di onde dette radio, che altro non sono che  particolari tipi di onde elettromagnetiche. Il canale di comunicazione è il canale radio.

3) Ricevitore (RX): ovvero la nostra radio. Il ricevitore "codifica" ed interpreta il segnale. 


In un qualunque sistema di telecomunicazione, la comunicazione avviene mediante la sincronizzazione di TX e RX i quali si scambiano la cosiddetta "informazione". La natura di quest'ultima può variare da caso a caso. Nel nostro, sarà un tipico segnale audio, registrato nella trasmissione radiofonica e  inviato per mezzo di onde elettromagnetiche. Per capire questo complesso meccanismo di propagazione, utilizziamo una piccola metafora, molto intuitiva. 

Supponiamo di essere fermi nel bel mezzo del mare con la nostra barca. Immaginiamo ora che un'altra barca si fermi nelle nostre vicinanze e supponiamo di voler consegnare un messaggio scritto al mozzo dell'altra barca. In questo caso, ci viene la brillante idea di porre il messaggio in una bottiglia, immergerlo nell'acqua e attraverso un remo, provocare un movimento di onde che riescano a muovere la bottiglia in direzione dell'altra imbarcazione. Sebbene i risultati potrebbero non essere soddisfacenti, ci permettono di capire a pieno come avviene la trasmissione delle informazioni sulle onde radio. 


Immaginate ora che l'informazione è il messaggio all'interno della bottiglia e che le onde del mare che lo trasportano sono le onde radio, sulle quali il messaggio si propaga. C'è poi da considerare la bottiglia, ovvero il contenitore del messaggio che come vedremo più avanti, ci sarà di aiuto per capire il concetto di modulazione.

Per rendere più sofisticate le cose, immaginiamo di azionare un motore ad elica che provochi un numero di oscillazioni di onde molto elevate: la frequenza delle onde del mare, crescendo, genera un meccanismo di propagazione differente, pertanto la bottiglia avrà un andamento differente.  Ecco, come vedremo, il modo con cui sono perturbate le onde radio avrà un'importanza fondamentale sulla comunicazione radio.