Il Touchscreen Resistivo

Com'è fatto

Se si guarda di profilo uno schermo resistivo, esso è generalmente composto da due principali strati:

  1. Un strato superiore detto PET (PolyEthylene Terephthalate), ovvero una sottile patina (in inglese film) di un materiale molto flessibile detto Polietilene.
  2. Un strato inferiore detto BG (Bottom Glass, lett. "Vetro di Fondo") che è in sostanza un semplice strato di vetro abbastanza spesso, almeno quanto lo è quello dei display dei telefoni cellulari non touch.

Lo strato PET, essendo flessibile è la parte interessata alla pressione mentre il Bottom Glass percepisce laddove è avvenuta la pressione. Sia al di sotto del PET, sia al di sopra del Bottom Glass, sono posti due sottilissimi strati di sostanza resistiva ricavati da un composto metallico detti Indium Tin Oxide o brevemente ITO. A cosa serve questa sostanza e perché due strati? L’ITO è un importante tramite tra PET e Bottom Glass: infatti quando il PET viene premuto, la pressione viene captata dal primo strato ITO che si ricongiunge con il secondo strato ITO il quale interagisce con il Bottom Glass. Per farla beve, se non ci fosse ITO, PET e BG non avrebbero possibilità di comunicare.

Tra i due strati ITO c'è dello spazio vuoto (0.05 mm) per fare in modo tale che si possano congiungere quando avviene la pressione. E' anche necessario però che la pellicola di film PET (e il suo sottostrato ITO) ritornino nella posizione originale una volta conclusa la pressione. Per questo motivo, lo spazio viene riempito in maniera distribuita con piccolissimi (circa 0.03 mm) “chiodini” fissati sul secondo strato ITO detti Spacers Dot (Punti Spaziatori) che, oltre a “spingere” lo strato PET nella sua posizione originale, evitano anche problemi di deformazione legati a pressioni troppo forti o non calibrate: insomma evitano anche spiacevoli guai!