Il Personal Computer
Storia del pc (1a parte)
La storia del computer ha delle radici incredibilmente antiche che risalgono intorno alla metà del 1600, anni in cui Blase Pascal e Gottfried Wilhelm von Leibniz per primi realizzarono degli strumenti capaci di effettuare dei calcoli in modo automatico. Si trattava ovviamente di macchine rudimentali che potevano compiere operazioni matematiche piuttosto semplici ma di fatto avviarono lo sviluppo di una nuova disciplina: l'Informatica.
La macchina di Leibniz
Negli anni della seconda guerra mondiale, lo sviluppo degli elaboratori accellerò in maniera considerevole. Durante il conflitto, infatti, diversi specialisti americani e inglesi, diretti dall' ungherese Alan Mathison Turing (considerato a ragione il vero padre del computer), riuscirono a decrittografare i messaggi tedeschi (codificati tra l'altro con una macchina appositamente realizzata in germania) usando un calcolatore elettromeccanico che poteva lavorare ad altissima velocità. Proprio questo calcolatore (chiamato Colossus) permise agli alleati di avere la meglio sui nazisti che non potevano più comunicare in segreto tra loro!
Colossus
Negli anni successivi alla guerra i calcolatori vennero sviluppati ancora soprattuto per scopi militari e nacquero così i primi megacalcolatori, macchine gigantesche costituite da migliaia e migliaia di componenti che venivano usate per calcoli matematici. Tra questi vale la pena di ricordare il famoso Eniac (Electronic Numerical Integrator and Calculator) che era composto da circa 17 mila valvole, 70 mila resistenze e 10 mila condensatori per un peso complessivo di oltre 30 tonnellate. Il suo costo fu di quasi mezzo milione di dollari, una cifra spropositata (per gli anni 40!) che l'esercito americano spese per poter calcolare in modo veloce e sicuro le tabelle balistiche che venivano usate dall'artiglieria per usare al meglio i propri cannoni e proiettili.
Il mastodontico Eniac
Considerato una meraviglia del suo tempo, questo gigante rimase in servizio per nove anni, fino a quando divenne praticamente impossibile usarlo a causa dei continui guasti e per le enormi spese di manutenzione (una squadra di dieci tecnici era sempre disponibile ventiquattro ore al giorno). Dato l'enorme calore sprigionato e la fragilità dei suoi componenti, l'Eniac si guastava in media ogni cinque ore e mezza e in un anno era capace di bruciare quasi 20 mila valvole.