La Sigaretta Elettronica

Vantaggi e Svantaggi

Vogliamo fare un'analisi attenta degli effetti, valutando i pro e i contro di questo dispositivo. Prima di dettagliare tale analisi poniamo la domanda più quotata oggi:

La sigaretta elettronica aiuta a smettere di fumare? 

La risposta purtroppo, secondo alcune ricerche di laboratorio condotte negli Stati Uniti, è: "Dipende!" L'idea di principio della sigaretta elettronica è che riducendo gradualmente il quantitativo di nicotina, un fumatore sarebbe portato a diminuire il proprio grado di desiderio fino a smettere definitivamente. Sebbene in alcuni casi possa essere possibile, nella maggior parte la diminuzione permette all'utente di distaccarsi notevolmente, ma mai completamente. 

Il Silver Lining, ovvero il lato positivo come direbbero gli inglesi, è che, una diminuzione di nicotina è comunque un dato ottimo per la salute. Quindi per placare il desiderio e diventare fumatori meno incalliti, è un di sicuro un buon metodo. 

Vediamo invece cosa favorisce questo dispositivo:

1. Costi e Risparmio
Uno degli aspetti più importanti è relativo al costo. La spesa del dispositivo varia dai 20 ai 90 € per una confezione standard, che comprende il dispositivo, il caricabatterie e un paio di cartucce. Una volta affrontata la spesa iniziale, il costo della cartuccia si aggira intorno ai 5-6  €.  Il 90% dei fumatori stima che una cartuccia equivale a 7-10 sigarette ma con un numero molto più elevato di inalazioni (100-120). Ciò comporta uno stato psicologico positivo enorme. 

In generale però è stimato che complessivamente, a parità di consumo, mantenere una sigaretta elettronica sia molto meno economico rispetto all'acquisto dei soliti pacchetti. Il vantaggio è naturalmente la minore quantità di nicotina inalata e il numero altissimo di inalazioni effettuato. 

2. Rischi per la salute e sicurezza
Esistono dei rischi per la salute, in quanto alcuni produttori non rendono noti gli ingredienti con i quali vengono prodotte le miscele liquide della cartuccia. Questo preoccupa molto gli esperti. 

La FDA (Food and Drug Administration), ente che si preoccupa del controllo di qualità dei prodotti alimentari e droghe leggere, ha stimato, con alcuni studi, che non sempre la quantità di consumo reale di nicotina coincide con quello indicato in etichetta.

L'OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che non esistono prove sufficienti per dimostrare che le sigerette elettroniche siano sicure.

GLi Enti Sanitari sono preoccupati sull'impatto negativo che potrebbe avere a lungo andare il dispositivo per i non fumatori, che seguendo la moda del "provare" sortiscano l'effetto contrario, quello di avvicinarsi al fumo.

3. Questioni Normative in Italia e all'Estero
Uno dei problemi principali è la classificazione delle sigarette elettnoiche e lo sviluppo di nuove normative e nuove leggi per i fumatori, soprattutto nell'utilizzo di questi dispositivi in luoghi appartati o chiusi. Riportiamo brevemente le norme estere per quanto riguarda questa nuova realtà:

- In Australia, Canada e Hong Kong è vietato sia il marketing sia la vendita.
- Nel Regno Unito, l'utilizzo è consentito ma con obbligo di prescrizione medica scritta autorizzata e regolamentata se usati come metodo per smettere di fumare mentre ne consente l'uso illimitato se viene usato come metodo alternativo al fumo ricreativo.
- In Brasile è totalmente consentito sia l'utilizzo e il consumo, sia il commercio.
- Negli Stati Uniti il consumo e il commercio deve essere regolamentato con un documento che attesti la consegna lecita di droga nel continente americano.
- In Francia è permesso l'uso e il commercio legalizzato, con una tassa molto forte.

In Italia, il dibattito è ancora fortemente aperto. L'utilizzo e il commercio sono entrambi permessi, ma con molte ordinanze burocratiche. Un'ordinanza firmata dal Ministero della Salute vieta l'utilizzo della sigaretta elettronica ai ragazzi che non hanno compiuto il 18° anno di età. Nel rapporto ufficiale dell'Istituto Superiore della Salute del 20 Dicembre 2012 viene sancito che il divieto è solo preventivo, in quanto non si conoscono le reali ed effettive conseguenze negative. 

Il Ministro della Salute Renato Balduzzi (Governo Monti), nel Marzo 2012, ha ufficialmente chiesto all'Unione Europea che venisse stabilita una regolamentazione adeguata sulla questione, in particolar modo sugli effetti positivi e negativi derivanti dall'utilizzo di questi dispositivi, soprattutto per l'esplosione netta e dirompente che questo mercato potrebbe avere. Al contempo, una stessa ordinanza del Ministero, ha vietato severamente l'utilizzo e la vendita ai minori di 16 anni.

In Italia vi è una forte contesa tra la LIAF (Lega Italiana Anti-fumo), che avrebbe comunicato di aver effettuato ricerche in cui si accerta che il vaping, ovvero il fumo "elettronico", non provocherebbe effetti indesiderati, e la ERS (European Respiratory Society), che di contro afferma che le prove risultino essere insufficienti.

L'ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile), nel Febbraio 2013, ha severamente vietato l'uso della sigaretta elettronica in tutti i voli di linea e in qualunque tratta di volo, anche se il fumo elettronico è legalizzato.

Attualmente non ci sono dati ufficiali sulle vendite in Italia, ma secondo un'indagine DOXA (la più importante azienda di analisi statistiche nel nostro paese) il 20% dei fumatori italiani (ovvero 2 milioni di persone) ha mostrato un forte interesse. Questo comprometterebbe seriamente il mercato di tabacco preconfezionato o sfuso, e di conseguenza minaccerebbe così le casse dello Stato.