Il Mouse

La vera storia


Come detto in precedenza, il mouse divenne famoso grazie all' Apple e a Steve Jobs ma la storia cominciò molti anni prima, addirittura negli anni 60. Il primo mouse per computer fu inventato e proposto al grande pubblico da Douglas Engelbart che lo presentò al Fall Joint Computer Conference di San Francisco. Inzialmente era fatto in legno e non era pensato per facilitare l'uso del PC agli utenti inesperti ma per facilitare alcune operazioni di una certa difficolta che presupponevano un ottima conoscenza del computer. Per apprenderne il funzionamento occorrevano circa 6 mesi!

Nel 1970, la Xerox Park di Palo Alto cominciò a lavorare sull'idea di Engelbart e sviluppò un congegno simile che cominciò a commercializzare insieme al computer ALTO, prodotto alla fine degli anni 70 e vero precursore dell'Apple e di Windows con la sua interfaccia grafica. Il problema era rappresentato dal costo che si aggirava intorno ai 300 dollari e che ne decretò il momentaneo insuccesso.

Molti ingegneri che lavoravano per la Apple erano ex ricercatori della Xerox Parc ed avevano già familiarità con il mouse. La società però cominciò ad interessarsi a questo congegnoo solo dopo che Steve Jobs (il suo capo e fondatore storico) lo vide in una demo e ne capì immediatamente le potenzialità.

Piuttosto che farlo fare "in casa", Jobs contattò una piccolissima società appena nata, la Hovey-Kelley Design, composta essenzialmente da giovani laureati della Stanford University. Jobs andò da loro e gli disse l'idea che aveva in testa e quello che immaginava associato alla parola Mouse. Jobs voleva in pratica uno strumento da 15 dollari, ovvero un decimo del costo del mouse di Engelbart, migliorato a tal punto da occupare uno spazio molto ridotto rispetto alle dimensioni del suo predecessore.

Dopo aver parlato con Jobs, Dean Hovey comincoò a pensare ad un prototipo che potesse essere realizzato con pochi soldi e cominciò a girare per i supermercati per cercare delle parti da usare nel suo nuovo modello di mouse. In particolare cominciò ad acquistare alcuni deodoranti del tipo "roll-on" (ovvero con la pallina di plastica che veniva usata per applicare il profumo) e dei piccoli dischi in plastica (coperchi o altro) che avessero una misura compatibile con la pallina dei deodoranti. In poche parole il concetto di mouse fu totalmente ripensato da zero e con un budget a disposizione molto limitato.

Dean Hovey si occupò della pallina cercando di capire come fare a spingerla per muoverla. Dopo alcuni tentativi mise le dita della mano intorno alla sfera e cominciò a farla camminare trovando finalmente l'ispirazione. La pallina doveva essere inserita ina una piccola gabbia che però potesse permettere il movimento lungo tutti gli assi.

Jim Sach, un collaboratore di Howey pensò invece a come poter decodificare il movimento. Ispirandosi ad un suo vecchio progetto realizzato quando era ancora uno studente della Michigan University, Sach mise 2 sensori ottici lungo il diametro della pallina, uno a 90 gradi dall'altro. Ognuno dei sensori era posto davanti ad una rotella collegata alla pallina centrale del mouse e dall'altra parte era posto un led ad infrarossi. Visto che la rotella era composta da fori lungo tutto il perimetro, la luce del led passava attraverso i fori ed era letta dal sensore solo in caso di movimento della pallina centrale che a sua volta muoveva la rotella. In questo modo era possibile contare le rotazioni della rotella semplicemente utilizzando il segnale proveniente dal sensore.

A questo punto l'idea cominciò a prendere forma ma rimanevano dei punti interrogativi riguardo alla precisione e all'affidabilità. Per poter funzionare, tutti i pezzi dovevano essere allineati in modo perfetto, soprattutto i led ed i sensori che altrimenti non avrebbero permesso di stabilire il movimento della sfera. Jim Yurchenco un collaboratore di Sach suggerì di inserire tutti i componenti in modo fisso in un involucro di plastica, un materiale rigido e molto economico, proprio quello di cui avevano bisogno per soddisfare le esigenze di Jobs. L'involucro fu realizzato e per tenere ferma la pallina fu inventato un anello aggiuntivo che permetteva sia alla pallina di muoversi liberamente senza cadere dal mouse, sia all'utente di aprire il mouse stesso per le operazioni di pulizia.

I primi test furono condotti nel 1980 su 25 mouse costruiti apposta per l'occasione. La versione finale prodotta per la Macintosh arrivò nel 1981 dopo aver discusso il design ed il numero di bottoni necessari. Engelbart ne aveva costruiti 3 nel suo primo Mouse, Hovey anche aveva immaginato il suo con 3 pulsanti mentre i tecnici della Apple ne richiedevano solamente 2. Il problema fu risolto da Steve Jobs che ordinò di creare i mouse con un solo pulsante. Questo unico pulsante reppresenta ancora lo standard nei computer Apple, anche se per Windows e gli altri sistemi operativi lo standard è 2.

L'ultimo sforzo fu relativo alla creazione di questo pulsante per cui ci furono un numero infinito di diatribe sulla posizione, sulla sensibilità e sul tipo di feedback da restitutire all'utente (il suono del click), ma alla fine il mouse fu realizzato ed in pochi anni divenne un oggetto irrinunciabile per tutti gli utenti dei pc.