L'Apparecchio Acustico

L'AA Digitale e Analogico: il funzionamento

Oggi nella maggior parte delle applicazioni si utilizza l'AA digitale. Vediamo come funziona in ambedue i casi. La differenza, oltre che nel funzionamento, è anche nella qualità del trasmissione del suono.

Nell'apparecchio analogico, le onde sonore vengono captate dall'esterno, vengono amplificate e poi convertite in segnale elettrico semplicemente tramite l'uso di un opportuno trasduttore. Il segnale sonoro dunque viene ricevuto e trasmesso analogicamente.

L'onda viene captata dal microfono, che la converte in segnale elettrico analogico. Il segnale passa attraverso un ricevitore che elabora il segnale e lo trasmette all'amplificatore. L'amplificatore attraverso il proprio sistema elettrico aumenta di circa 60 dB (deciBel) la potenza del segnale.Volgarmente, si può dire ne aumenta il volume, anche se ciò è estremamente incorretto. Generato il segnale elettrico amplificato, viene riportato in onda sonora che viene captata dal timpano proseguendo il normale processo verso la Coclea. 


Nel caso di apparecchio digitale il processo segue in percorso leggermente differente. In primo luogo l'onda sonora viene captata dal microfono e successivamente dal ricevitore. Il dato viene convertito in segnale elettrico e viene amplificato e digitalizzato, ovvero prima campionato e poi quantizzato. La fedeltà della digitalizzazione è legata al centro di elaborazione del dato, ovvero il processore interno. 

Il segnale audio digitalizzato, in un formato che dipende dalla casa costruttrice del dispositivo, viene poi elaborato e per mezzo di un sistema di altoparlanti e riportato in un segnale audio (onda sonora).

La domanda allora sorge spontanea: qual'è la differenza principale tra analogico e digitale e perché oggi si preferiscono quelli digitali?

Gli apparecchi analogici svolgono la funzione di amplificazione del suono, ma il loro difetto principale risiede proprio nel fatto che amplificano indistintamente qualunque onda sonora in ingresso al microfono, compresa la componente di rumore. In altri termini, il dispositivo non è in grado di risaltare le componenti del suono utili da quelle di sottofondo, che sono inutili. 

Così, immaginate che vostro nonno, cercando di ascoltare la vostra voce, sentisse, con la stessa amplificazione, anche la televisione della stanza, l'ambulanza di passaggio fuori al viale e il rumore provocato dal martello pneumatico del cantiere vicino casa. Insomma, sarebbe un bel disastro!

Così gli apparecchi analogi hanno acqusisito nel tempo la funzionalità di scelta del canale allo scopo di distinguere l'amplificazione risaltando le frequenze alte (High Channel) rispetto a quelle medie o basse (Middle e Low Channels) o viceversa. Tutto questo però purtroppo andava a rendere insufficiente la qualità del suono, perché il segnale audio veniva in qualche modo "manipolato" in maniera analogica dal dispositivo e inevitabilmente deteriorato. Con il tempo, il dispositivo spesso abbandonava l'utente a causa di guasti interni constringendolo a cambiarlo. Un ulteriore problema ancora era legato alla vicinanza tra microfono e auricolare, che generava il fastidioso effetto Feedback (il lancinante fischio!), al cambio di canale.

Così furono introdotti gli apparecchi digitali. Sebbene questa tecnologia sia attualmente più costosa della sua versione analogica, è anche più duratura e, non di meno, nettamente migliore in termini di qualità e robustezza. La componente elettronica, costituita da un circuito integrato che si occupa della digitalizzazione, è in grado di campionare, quantizzare e rigenerare, in tempi approssimabili ai picosecondi (1 pS = 10^(-12) secondi), il dato. 

Ed è questo il punto di forza dei moderni apparecchi digitali: non amplificano un segnale esistente, ma lo prendono dall'esterno, lo rielaborano e ne generano una versione digitale che è, per sua natura, depurata dall'effetto rumore esterno. Inoltre per questi dispositivi risulta quasi risolto il problema di Feedback, grazie alla conversione Analogico-Digitale (A-D Conversion). Tali dispositivi non hanno nemmeno perso la programmabilità: la scheda audio presente al suo interno può essere programmata in base alle esigenze dell'utente.